Escursioni in autunno: consigli per itinerari sicuri

La stagione dorata fa davvero onore al suo nome, soprattutto in montagna: il fogliame variopinto, l’aria tersa e il sole basso all’orizzonte rendono l’autunno la stagione ideale per le escursioni. A partire da settembre, però, le condizioni cambiano rispetto all’estate.
Autore:
Fabian Reichle

 

Un’escursione in montagna offre molti vantaggi: a livello fisico si spazia da un movimento rilassato a un intenso allenamento di resistenza, e anche la mente ne beneficia quando si stacca dalla frenesia quotidiana e ci si immerge in scenari naturali in continuo mutamento. Il paesaggio montano, infatti, cambia notevolmente da una stagione all’altra. L’evoluzione continua della natura è affascinante, ma nasconde anche alcuni pericoli. Questo vale anche per l’autunno, che si differenzia nettamente dall’estate sotto il profilo della pianificazione dell’itinerario e dell’equipaggiamento per le escursioni.

Condizioni climatiche più fredde, abbigliamento più caldo

Per quanto banale possa sembrare: in autunno le temperature scendono. Dove si abita forse non si notano grandi cambiamenti, ma in montagna bisogna già fare i conti con la possibilità di neve a partire da un’altitudine di 1000 metri – anche se a valle fa ancora piacevolmente caldo. Ciò significa che quando si pianifica occorre tenere conto non solo della temperatura diurna, ma anche, in misura crescente, del limite delle nevicate. Nel tuo zaino non possono mancare guanti, cappello e una giacca calda. Anche le scarpe impermeabili e antiscivolo sono obbligatorie nel caso in cui ci si imbatta in campi innevati.

Soprattutto nelle limpide giornate autunnali si possono registrare forti sbalzi di temperatura: mentre al sole si sta piacevolmente al caldo, all’ombra o con il vento può fare rapidamente un freddo pungente. L’abbigliamento a strati permette di adattarsi facilmente ai cambiamenti di temperatura, garantendo protezione in ogni situazione.

Giornate più corte, più luce

Il sole autunnale inonda i paesaggi alpini di una luce dorata, ma non splende a lungo quanto nei mesi estivi. Per confronto, a metà ottobre ci sono già circa 4,5 ore di luce in meno rispetto a metà luglio. Le escursioni particolarmente lunghe dovrebbero quindi essere posticipate all’anno successivo e, per sicurezza, una lampada frontale dovrebbe far parte dell’equipaggiamento standard, anche se si tratta solo di una camminata breve. Dopotutto non si può mai sapere se un imprevisto possa causare un ritardo.

Anche l’orario di partenza diventa più importante in autunno: chi parte presto non solo ha abbastanza margine prima che faccia buio, ma può spesso godersi anche le spettacolari atmosfere mattutine con le nebbie che avvolgono le valli.

Tempo diverso, percorso diverso

Se in estate il pericolo sono i temporali, in autunno lo sono le tempeste: anche se le foglie colorate fanno venire voglia di addentrarsi nel bosco, in caso di vento forte è meglio evitare le zone con alberi vecchi, poiché lì i rami che cadono possono rappresentare un serio pericolo. Anche le foglie che cadono sono un rischio. A prima vista possono sembrare innocue, ma possono trasformare il sentiero in una superficie scivolosa e coprire punti critici, rendendo difficile riconoscere cosa si nasconde sotto. Pertanto, occorre prestare attenzione anche quando il terreno è coperto di foglie. 

Un altro aspetto da considerare sono le nebbie e le nuvole basse, che sono particolarmente frequenti in autunno. La visibilità può deteriorarsi notevolmente nel giro di pochi minuti, quindi è indispensabile avere un buon orientamento – con cartina, GPS o segnaletica. Chi sceglie il proprio percorso con prudenza evita i tratti esposti e fa in modo di non perdere l’orientamento anche in caso di scarsa visibilità.

Infrastrutture chiuse fuori stagione

Rifugi, ristoranti e impianti di risalita: la loro stagione spesso termina a metà autunno. Pertanto, è importante informarsi in anticipo su cosa rimane aperto. Chi si trova di fronte a una funivia chiusa e deve affrontare la discesa a piedi, non solo si irrita, ma – a seconda del livello di stanchezza – può anche esporsi inutilmente a situazioni di pericolo. La chiusura di ristoranti e rifugi comporta anche la necessità di portare con sé più provviste. Lo stesso vale per le bevande: in autunno, infatti, molte sorgenti naturali in montagna si prosciugano e l’acqua torna a scorrere solo dalla primavera.

Inoltre, bisogna tenere presente che in autunno anche i soccorsi possono impiegare più tempo per raggiungere le zone isolate — sia a causa dell’orario ridotto degli impianti di trasporto, sia per le condizioni meteorologiche più difficili. Per questo motivo, una preparazione attenta e una valutazione realistica delle proprie capacità sono doppiamente importanti. 

Pianificazione accurata, maggiore gratificazione

L’autunno porta con sé sfide particolari in montagna, ma anche grandi opportunità. Chi si prepara bene, pianifica in modo flessibile e presta attenzione alle condizioni mutevoli, viene ricompensato con esperienze indimenticabili: panorami limpidi, boschi colorati e sentieri spesso molto meno frequentati che in estate. Con prudenza, vestiti caldi e qualche provvista extra, nulla ostacola escursioni indimenticabili – e le montagne si mostrano in una delle loro sfaccettature più belle.

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