Migliorare l’autostima delle persone con vitiligine, psoriasi e altre malattie croniche della pelle

La pelle è l’organo più esteso del corpo umano e costituisce un involucro esterno. La malattia e il cambiamento della pelle possono suscitare vergogna o disperazione nelle persone colpite. Il nostro consiglio per la salute mostra cosa possono fare le persone con problemi di pelle per avere più fiducia in loro stesse.
La vitiligine, detta anche leucoderma, è un disordine della pigmentazione che si manifesta con la comparsa di macchie bianche irregolari sulla pelle a causa della morte delle cellule responsabili del colore della cute. Le cause della malattia non sono state indagate a fondo, tuttavia si ritiene che si tratti di un processo autoimmune che aggredisce queste cellule. La vitiligine non è una malattia contagiosa o pericolosa. Oltre alla maggiore sensibilità al sole delle zone interessate, la pelle non necessita di cure o trattamenti particolari.
Anche l’origine di un altro disturbo della pelle non è ancora del tutto chiara: la psoriasi. Questa malattia autoimmune provoca un’eccessiva formazione di cellule negli strati superficiali della pelle di alcune aree del corpo delle persone colpite, facendo diventare la cute più spessa e squamosa. La malattia ha un decorso episodico e, ad oggi, non è curabile ma, con le giuste cure, diventa molto gestibile.

Esistono tante altre malattie che causano un cambiamento dell’aspetto della pelle. Spesso le persone con questo tipo di disturbi vengono stigmatizzate e ciò può provocare vergogna, isolamento sociale e persino problemi psicologici. Nell’intervista Lara Stäubli, psicologa presso santé24, offre alle persone interessate consigli su come gestire le emozioni negative.

Quali sono le tecniche o le strategie collaudate per gestire le emozioni negative che si provano quando si ha una malattia della pelle?

 

  • Acquisire maggiori conoscenze: avere più informazioni sulla propria malattia aiuta a contrastare la sensazione di impotenza che si può provare. Una valida soluzione è chiedere consiglio a dermatologhe e dermatologi, alle organizzazioni dei pazienti o frequentare gruppi di auto-aiuto e confrontarsi con persone affette dagli stessi disturbi. Anche il sito web della Società svizzera di psoriasi e di vitiligine (SSPV) offre molte informazioni utili per farsi un quadro clinico su queste malattie (in tedesco e francese).
  • Percezione di autoefficacia: si tratta della capacità delle persone interessate di accorgersi di poter influire, in una certa misura, sulla malattia. Una tecnica efficace è condurre uno stile di vita bilanciato che includa movimento sufficiente, rilassamento, cura del corpo e alimentazione adeguata. Spesso praticare yoga, meditazione o attività fisica nella natura riduce lo stress, il che ha un effetto positivo sulla pelle e sull’autostima.
  • Psicoterapia: se la malattia impatta negativamente a lungo termine sul benessere mentale, la psicoterapia è un ottimo metodo per imparare a gestirla in modo funzionale. La ricerca del partner, l’intimità, la sessualità, l’immagine di sé e del proprio corpo o la paura di perdere il posto di lavoro sono alcuni dei temi centrali a cui spesso non viene data la giusta attenzione per la mancanza di conoscenze in merito o la carenza di personale medico specializzato.
  • Avere cura di sé: anche avere cura di sé e, di conseguenza, ridurre in modo mirato lo stress dovrebbero avere un ruolo fondamentale nella vita delle persone affette da queste malattie. Ecco alcuni esempi: un massaggio o un bagno nella vasca, una conversazione arricchente con persone accoglienti o mangiare consapevolmente cibi che fanno bene alla pelle.

In generale, l’obiettivo è diventare noi stesse e noi stessi le esperte e gli esperti della nostra malattia e sviluppare con il tempo un repertorio di strategie collaudate da utilizzare in modo sistematico.

In che modo parenti, amici e conoscenti delle persone affette da questi disturbi possono contribuire ad aumentare il loro benessere e la fiducia in loro stesse?

Spesso i parenti, gli amici e i conoscenti delle persone che hanno problemi di pelle non sanno come rapportarsi con loro in modo corretto. Inoltre possono provare un senso di repulsione o avere paura di essere contagiati. Un aspetto importantissimo di chi vive queste problematiche è sentirsi preso sul serio, perciò è opportuno informarsi e chiedere alle dirette interessate e ai diretti interessati come vorrebbero che gli altri trattassero l’argomento. Ad alcune persone, infatti, fa piacere che vengano fatte domande sulla loro salute, altre invece preferiscono evitare di parlarne. Sguardi o commenti critici e curiosi possono risultare offensivi, motivo per cui occorre valutare bene come approcciare l’argomento. Anche le affermazioni dette con le migliori intenzioni, come «non è così grave, si vede appena» oppure «ci sono persone con problemi ben più gravi» di solito non sono molto efficaci e non fanno sentire presa sul serio la persona interessata.

Se parenti, amici o conoscenti si accorgono che una persona affetta da una malattia della pelle si sta isolando sempre di più, dovrebbero parlarle, incoraggiarla a partecipare alla vita sociale e a provare cose nuove con l’obiettivo di distogliere l’attenzione dalla malattia e concentrarsi sul bello della vita. Inoltre, dovrebbero sostenerla nella scelta di cambiare consapevolmente alimentazione, anche se ciò richiede di modificare il proprio modo di pensare e le proprie abitudini e di avere una certa apertura.

Come si può contrastare lo stigma delle persone affette da malattie della pelle?

Solitamente le persone con alterazioni della pelle tendono a coprire le aree interessate perché si vergognano, perciò sono in pochi a conoscere il problema. Per contrastare questo sentimento di vergogna, dovrebbero esserci più articoli su questi disturbi nelle riviste o sui social media. Anche le scuole dovrebbero affrontare in modo mirato questo tema, perché è proprio durante l’età scolastica che lo sviluppo dell’autostima ha un ruolo fondamentale.

Più le persone sono informate sull’argomento, minori sono le possibilità che mostrino un atteggiamento curioso o offensivo o ancora che abbiano paura di essere contagiate. Le persone colpite possono parlare sempre più apertamente del loro disturbo e accettarlo come parte della loro vita e di loro stesse e imparare che il loro valore come persone non dipende da una malattia cronica della pelle.

Consulenza dermatologica di santé24

In caso di problemi cutanei acuti, santé24 aiuta a chiarire di cosa si tratta e a trovare una terapia adeguata. Inoltre, il servizio di telemedicina offre alle persone con malattie dermatologiche croniche una consulenza gratuita da parte di una dermatologa o di un dermatologo. Maggiori informazioni sono disponibili qui.