
Migliorare l’autostima delle persone con vitiligine, psoriasi e altre malattie croniche della pelle


Esistono tante altre malattie che causano un cambiamento dell’aspetto della pelle. Spesso le persone con questo tipo di disturbi vengono stigmatizzate e ciò può provocare vergogna, isolamento sociale e persino problemi psicologici. Nell’intervista Lara Stäubli, psicologa presso santé24, offre alle persone interessate consigli su come gestire le emozioni negative.
Quali sono le tecniche o le strategie collaudate per gestire le emozioni negative che si provano quando si ha una malattia della pelle?
- Acquisire maggiori conoscenze: avere più informazioni sulla propria malattia aiuta a contrastare la sensazione di impotenza che si può provare. Una valida soluzione è chiedere consiglio a dermatologhe e dermatologi, alle organizzazioni dei pazienti o frequentare gruppi di auto-aiuto e confrontarsi con persone affette dagli stessi disturbi. Anche il sito web della Società svizzera di psoriasi e di vitiligine (SSPV) offre molte informazioni utili per farsi un quadro clinico su queste malattie (in tedesco e francese).
- Percezione di autoefficacia: si tratta della capacità delle persone interessate di accorgersi di poter influire, in una certa misura, sulla malattia. Una tecnica efficace è condurre uno stile di vita bilanciato che includa movimento sufficiente, rilassamento, cura del corpo e alimentazione adeguata. Spesso praticare yoga, meditazione o attività fisica nella natura riduce lo stress, il che ha un effetto positivo sulla pelle e sull’autostima.
- Psicoterapia: se la malattia impatta negativamente a lungo termine sul benessere mentale, la psicoterapia è un ottimo metodo per imparare a gestirla in modo funzionale. La ricerca del partner, l’intimità, la sessualità, l’immagine di sé e del proprio corpo o la paura di perdere il posto di lavoro sono alcuni dei temi centrali a cui spesso non viene data la giusta attenzione per la mancanza di conoscenze in merito o la carenza di personale medico specializzato.
- Avere cura di sé: anche avere cura di sé e, di conseguenza, ridurre in modo mirato lo stress dovrebbero avere un ruolo fondamentale nella vita delle persone affette da queste malattie. Ecco alcuni esempi: un massaggio o un bagno nella vasca, una conversazione arricchente con persone accoglienti o mangiare consapevolmente cibi che fanno bene alla pelle.
In generale, l’obiettivo è diventare noi stesse e noi stessi le esperte e gli esperti della nostra malattia e sviluppare con il tempo un repertorio di strategie collaudate da utilizzare in modo sistematico.
In che modo parenti, amici e conoscenti delle persone affette da questi disturbi possono contribuire ad aumentare il loro benessere e la fiducia in loro stesse?
Spesso i parenti, gli amici e i conoscenti delle persone che hanno problemi di pelle non sanno come rapportarsi con loro in modo corretto. Inoltre possono provare un senso di repulsione o avere paura di essere contagiati. Un aspetto importantissimo di chi vive queste problematiche è sentirsi preso sul serio, perciò è opportuno informarsi e chiedere alle dirette interessate e ai diretti interessati come vorrebbero che gli altri trattassero l’argomento. Ad alcune persone, infatti, fa piacere che vengano fatte domande sulla loro salute, altre invece preferiscono evitare di parlarne. Sguardi o commenti critici e curiosi possono risultare offensivi, motivo per cui occorre valutare bene come approcciare l’argomento. Anche le affermazioni dette con le migliori intenzioni, come «non è così grave, si vede appena» oppure «ci sono persone con problemi ben più gravi» di solito non sono molto efficaci e non fanno sentire presa sul serio la persona interessata.

Come si può contrastare lo stigma delle persone affette da malattie della pelle?
Solitamente le persone con alterazioni della pelle tendono a coprire le aree interessate perché si vergognano, perciò sono in pochi a conoscere il problema. Per contrastare questo sentimento di vergogna, dovrebbero esserci più articoli su questi disturbi nelle riviste o sui social media. Anche le scuole dovrebbero affrontare in modo mirato questo tema, perché è proprio durante l’età scolastica che lo sviluppo dell’autostima ha un ruolo fondamentale.Più le persone sono informate sull’argomento, minori sono le possibilità che mostrino un atteggiamento curioso o offensivo o ancora che abbiano paura di essere contagiate. Le persone colpite possono parlare sempre più apertamente del loro disturbo e accettarlo come parte della loro vita e di loro stesse e imparare che il loro valore come persone non dipende da una malattia cronica della pelle.