La politica sanitaria a Berna
Sessione primaverile: un primo «Sì» alla digitalizzazione

Con le votazioni finali, lo scorso 15 marzo 2024 il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati hanno chiuso la sessione primaverile. Rispetto alle sessioni precedenti, solo pochi temi all’ordine del giorno hanno riguardato la politica sanitaria. Ann-Karin Wicki, responsabile Public Affairs di SWICA, traccia una sintesi delle decisioni rilevanti.

Digitalizzazione: il finanziamento transitorio per la diffusione della cartella informatizzata del paziente è assicurato

Il 15 marzo 2024 le Camere federali hanno approvato a larga maggioranza il finanziamento transitorio per la diffusione della cartella informatizzata del paziente. La revisione della legge sull’assicurazione malattie (LAMal) mirata a semplificare lo scambio di dati tra i Cantoni e le assicurazioni malattie, invece, non è stata adottata. Inoltre, il Consiglio nazionale è entrato in materia sul progetto relativo alla creazione di un mezzo d’identificazione elettronico (ID-e) senza voti contrari. La Confederazione non solo sarà responsabile dell’emissione dell’Id-e ma implementerà anche l’infrastruttura necessaria per gestirlo.

Resta da vedere se il Parlamento seguirà la proposta del Consiglio federale di introdurre un sistema nazionale di consultazione degli indirizzi delle persone fisiche. Il Consiglio nazionale ha respinto il disegno di legge rinviandolo al Consiglio federale per la rielaborazione, adducendo che è immaturo. Per contro, come camera prioritaria il Consiglio nazionale ha approvato il pacchetto per la promozione della digitalizzazione nel settore sanitario (DigiSanté), ma sottoporrà il programma, il cui costo si aggira nell’ordine di circa 400 milioni di franchi, ad attento monitoraggio.

SWICA ritiene che un’accelerazione della digitalizzazione sia sostanzialmente positiva. Nelle scorse settimane sono state avanzate diverse critiche secondo cui gli sforzi della Confederazione sono positivi, ma manca una strategia chiara. In effetti, molti degli oggetti discussi dal Parlamento nelle scorse settimane rientrano nella definizione di digitalizzazione. Appare quindi giustificato l’appello di SWICA alle autorità e a tutti gli altri attori di collaborare per trovare soluzioni sostenibili e finanziabili ed evitare sovrapposizioni. Il settore pubblico dovrebbe creare un quadro normativo e integrato per le iniziative e i progetti di digitalizzazione, che anticipi gli sviluppi e garantisca la connettività delle soluzioni esistenti con quelle nuove.

Un altro «No» alle casse uniche cantonali

Il Consiglio nazionale ha dovuto affrontare la questione se si debba concedere ai Cantoni la possibilità di istituire assicurazioni malattie cantonali. Il Consiglio degli Stati si era già pronunciato un anno fa contro la creazione di tali istituzioni. Il 5 marzo 2024 il Consiglio nazionale ha seguito questa decisione, bocciando le casse uniche con 123 voti contrari e 61 favorevoli. L’iniziativa del Canton Vaud è quindi liquidata.

Il costante aumento dei costi sanitari e il conseguente aumento dei premi dell’assicurazione malattie costituiscono un terreno fertile per tali richieste. SWICA è convinta che le casse uniche cantonali non siano la soluzione alle sfide che si prospettano. Fino a quando la politica, insieme a tutti gli attori coinvolti, non riuscirà a individuare le ragioni dell’evoluzione dei costi e a definire contromisure efficaci, le istituzioni cantonali non potranno fare altro che finanziare l’andamento dei costi con contributi sempre più elevati.

SWICA vuole fornire il suo contributo e per questo s’impegna per un sistema sanitario orientato al valore e che offra una qualità elevata a costi ragionevoli. A tal fine è necessaria soprattutto la trasparenza che permetta una concorrenza sulle prestazioni. Inoltre, per SWICA, la collaborazione dei fornitori di prestazioni lungo tutto il percorso del paziente è un fattore determinante. Tra il Dipartimento dell’interno e il Parlamento ci deve essere un dialogo costruttivo sulle condizioni quadro necessarie per raggiungere questo obiettivo. Se da un lato si chiedono misure di contenimento dei costi ma contemporaneamente si decide per un ulteriore ampliamento del catalogo delle prestazioni dell’AOMS, questo dà segnali completamente sbagliati.

Una vasta serie di temi e interventi

Come in ogni sessione, molti membri del Parlamento hanno colto l’occasione per presentare nuovi interventi sulla politica sanitaria e sull’assicurazione malattie. Particolare importanza è stata attribuita alla sicurezza dell’approvvigionamento di medicamenti e vaccini nonché alla carenza di personale nel settore sanitario. Inoltre, sono stati sottoposti a discussione anche ulteriori ampliamenti del catalogo delle prestazioni così come la libertà dei Cantoni di organizzare l’assicurazione malattie. Alcuni interventi ruotano su altri temi politici attuali: un membro del Parlamento chiede ad esempio un rapporto sul nesso tra biodiversità e salute, mentre altri interventi mirano a far sì che determinati gruppi di persone si assumano la loro responsabilità per l’evoluzione dei costi sanitari alla luce del loro comportamento.

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