Simposio SWICA 2023 ‒ «La salute nella terza età»
«Fare della prevenzione un trattamento»

Aiutare le persone ad avere una vita più lunga, più sana e più attiva: è questo l’obiettivo dello studio europeo più importante sull’invecchiamento «DO-HEALTH». In occasione del 4º simposio di SWICA tenutosi il 1º giugno Heike Bischoff-Ferrari, professoressa in geriatria e in ricerca geriatrica presso l’ospedale universitario e l’università di Zurigo, ha presentato i risultati più importanti emersi da questo studio condotto sull’arco di tre anni.

SWICA presta notevole attenzione alla questione dello sviluppo demografico della popolazione svizzera e sostiene le persone ultrasessantenni con prestazioni per la promozione della salute che aiutano a mantenersi in salute. Il simposio SWICA tenutosi nel centro Paul Klee a Berna era pertanto interamente dedicato alla salute nella terza età. Esperte ed esperti di spicco provenienti da varie discipline e professioni hanno trattato temi riguardanti la geriatria e la gerontologia. Uno dei momenti clou dell’evento è stato l’intervento della prof. dott. med. Heike Bischoff-Ferrari sui parametri determinanti per invecchiare in salute.

I geni influiscono solo per il 30 per cento sulla longevità

In passato si credeva che avere geni buoni assicurasse una lunga vita. Oggi si sa che la longevità dipende solo per il 30 per cento dai geni, mentre hanno un impatto nettamente maggiore (70 per cento) i cosiddetti fattori epigenetici. Si tratta nello specifico di caratteristiche socioeconomiche, di vari parametri dello stile di vita come l’attività fisica e l’alimentazione come pure la salute mentale. L’essere umano è quindi in grado di influire notevolmente sul prolungamento della sua speranza di vita in buona salute. Secondo la professoressa Heike Bischoff-Ferrari non è invece auspicabile un prolungamento generale dell’aspettativa di vita, perché le persone trascorrono già oggi il 30 per cento della loro vita con problemi di salute e malattie.

Sulle tracce di un invecchiamento in buona salute

Al fine di analizzare e migliorare la salute, l’indipendenza e la qualità della vita delle persone anziane, la gerontologa Heike Bischoff-Ferrari ha avviato lo studio triennale DO-HEALTH a cui hanno partecipato più di 2 000 persone sane, la maggior parte delle quali non presentava carenza di vitamina D e svolgeva un’attività fisica di intensità medio-alta già all’inizio dello studio. L’età media delle partecipanti e dei partecipanti provenienti dalla Svizzera, dalla Germania, dall’Austria, dalla Francia e dal Portogallo era di 74,9 anni (quota donne: 61,7 per cento).

I soggetti esaminati dovevano svolgere un programma di allenamento di bassa intensità tre volte a settimana e assumere regolarmente preparati a base di vitamina D e omega-3. La particolarità dello studio di intervento è che le persone sottoposte al test sono state assegnate in modo casuale a otto gruppi di trattamento. Ciò ha permesso di determinare l’influenza delle singole misure, ma anche la combinazione di misure diverse. È inoltre stato analizzato l’effetto degli interventi sul rischio di fratture ossee, sulle funzioni muscolari e cognitive, sul tasso di infezioni e sulla pressione sanguigna.

La combinazione di attività fisica, vitamina D e omega-3 è la più efficace

L’attività fisica aiuta a rallentare il processo biologico dell’invecchiamento, a ridurre l’insorgenza di varie malattie croniche legate all’età e ad abbassare il tasso di mortalità prematura. Mentre la vitamina D inibisce lo sviluppo delle cellule tumorali, favorendo la crescita delle cellule sane, agli acidi grassi omega-3 viene attribuito un effetto antinfiammatorio.

Dallo studio DO-HEALTH è emerso quanto segue:

  • Le persone che durante il periodo di studio hanno seguito tutte e tre le indicazioni relative allo stile di vita presentavano un rischio ridotto del 61 per cento di sviluppare un cancro invasivo.
  • Le partecipanti e i partecipanti allo studio che hanno integrato tutte e tre le indicazioni relative allo stile di vita nella loro vita quotidiana presentavano una probabilità ridotta del 39 per cento dell’inizio di un’infermità dovuta all’età (misurata in base alle limitazioni funzionali).
  • Ogni misura di prevenzione ha mostrato un piccolo effetto positivo e la combinazione di tutte e tre ha prodotto i risultati migliori.


In sintesi si può affermare che le malattie tumorali e l’infermità dovuta all’età accelerano il processo d’invecchiamento, ma che l’esercizio fisico, la vitamina D e gli omega-3 posso rallentarlo.

In salute in età avanzata

SWICA si impegna a favore di uno sviluppo demografico della popolazione svizzera e sostiene le persone ultrasessantenni con attività di promozione della salute nonché con prodotti e servizi utili per mantenersi in salute. Le assicurazioni complementari possono essere stipulate fino all’età di 69 anni. Maggiori informazioni sulle prestazioni di SWICA per le persone con più di 60 anni.

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