Sessione primaverile 2023
Ecco i temi di politica sanitaria affrontati dalle Camere federali

Lunedì 27 febbraio, nella Berna federale inizia la sessione primaverile. Fino al 17 marzo le Camere federali si occuperanno di diverse questioni di politica sanitaria. Ann-Karin Wicki, responsabile del settore Public Affairs di SWICA, spiega quali sono gli oggetti all’ordine del giorno.

1. Riserve

Il Consiglio degli Stati deve occuparsi nuovamente delle riserve degli assicuratori malattie. Diversi interventi parlamentari chiedono l’obbligo di riduzione delle riserve al di sopra di una determinata quota. Una tale riduzione dovrebbe avvenire non appena le riserve superano il livello minimo previsto del 150 per cento.

In linea di principio, il Consiglio federale sostiene la richiesta: nel quadro di una modifica dell’ordinanza ha cercato di rendere più allettante la riduzione facoltativa delle riserve. Per il 2022 prevede una riduzione delle riserve a seguito dell’evoluzione negativa della borsa. A una richiesta, il 1º febbraio 2023 il Consiglio federale si è pronunciato nei termini seguenti: «Si può presupporre che nel 2022 il rendimento finanziario sarà negativo. Alla fine di luglio del 2022, in occasione della presentazione dei premi 2023, gli assicuratori avevano stimato un rendimento negativo degli investimenti di 800 milioni per il 2022. Visto l’andamento registrato sui mercati finanziari da luglio, questa perdita è probabilmente cresciuta. Ciò comporterà una riduzione delle riserve».

SWICA reputa irresponsabile una riduzione obbligatoria delle riserve, poiché comporta il rischio di rialzi repentini dei premi e di adeguamenti nel corso dell’anno. L’obiettivo di SWICA è quello di evitare o ridurre al minimo gli aumenti di premio. Un’eventuale riduzione delle riserve va pertanto pianificata con la massima cura e deve essere attuata in rigorosa ottemperanza alle disposizioni legali.

2. Iniziativa per un freno ai costi

L’iniziativa chiede l’introduzione di un freno ai costi nel settore sanitario. Il Centro chiede che i costi sanitari si evolvano in modo corrispondente all’economia nazionale e ai salari medi. Il Consiglio federale respinge l’iniziativa perché il meccanismo proposto è troppo rigido. Quale controprogetto indiretto consiglia di introdurre degli obiettivi di costo relativi all’aumento massimo dei costi nell’assicurazione malattie sociale. Il 1º giugno 2022 il Consiglio nazionale ha approvato il controprogetto a grande maggioranza, mentre ha raccomandato di respingere l’iniziativa popolare. Anche la commissione incaricata dell’esame preliminare del Consiglio degli Stati ha raccomandato di accogliere il controprogetto, pur non seguendo le decisioni del Consiglio nazionale in ogni punto. La commissione ha inoltre sottoposto al Consiglio degli Stati alcune proposte. Pertanto, la decisione definitiva del Parlamento non sarà presa prima di giugno, durante la sessione estiva.

La gestione dei costi sanitari è opportuna solo se comporta uno sgravio finanziario per le persone assicurate. Né l’iniziativa né il controprogetto soddisfano questa condizione. Entrambe le proposte hanno come effetto quello di far confluire nel sistema meno denaro di quello necessario per coprire le spese sanitarie. La conseguenza è uno squilibrio nel finanziamento del sistema sanitario.

3. Iniziativa per premi meno onerosi

Il Partito socialista chiede che i premi dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie non superino il 10 per cento del reddito disponibile. Anche per questa iniziativa popolare, il Consiglio federale ha avanzato un controprogetto indiretto, proponendo di migliorare il finanziamento della riduzione dei premi. Il controprogetto prevede che i Cantoni si assumano una percentuale minima dei costi lordi dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie che insorgono nel rispettivo Cantone. Nella sessione invernale il Consiglio degli Stati ha respinto questo controprogetto. Il Consiglio nazionale, che aveva accolto il controprogetto a giugno 2022, deve ora decidere se entrare in materia. La maggioranza della Commissione raccomanda al Consiglio di confermare il progetto, mentre la minoranza vuole allinearsi alla decisione del Consiglio degli Stati.

La posizione di SWICA rispetto a questa iniziativa è neutrale.

27.02.2023

Punto di vista della riserva SWICA

Gli assicuratori malattia svizzeri sono tenuti per legge a costituire riserve nell’assicurazione di base per poter garantire la propria solvibilità anche in caso di eventi avversi straordinari. L’ammontare delle riserve è determinato in funzione del coefficiente di solvibilità: per ora, gli assicuratori sono tenuti a disporre di riserve pari ad almeno il 100 percento della quota prescritta dall’Ordinanza. L’Ordinanza sulla vigilanza sull’assicurazione malattie prevede ora per le assicurazioni malattia la possibilità di una riduzione volontaria delle riserve, a condizione che restino disponibili le riserve minime. In pratica, un assicuratore malattia dovrà garantire la propria solvibilità almeno per un anno, anche se in tale periodo si dovesse verificare un evento avverso straordinario. I fondi risultanti dalla riduzione delle riserve sono destinati agli assicurati.

Le riserve di SWICA sono solide, ma non eccessivamente elevate. La strategia di SWICA è quella di ridurre al massimo l’aumento dei premi o di evitarlo completamente. Per questo motivo il calcolo dei premi viene fatto senza margine di sicurezza. SWICA mette in conto che in determinate regioni i risultati siano appena in positivo o addirittura in negativo; questi ultimi vengono compensati attingendo alle riserve. L’obiettivo è che il tasso di solvibilità con il tempo si attesti attorno al 150 per cento.

Riteniamo irresponsabile l’attuale richiesta di ridurre le riserve al tasso di solvibilità minimo del 100 percento, perché renderebbe molto più probabili aumenti repentini dei premi, eventualmente anche nel corso dell’anno. Simili riduzioni delle riserve per motivi politici sono già state effettuate due volte da quando è entrata in vigore la LAMal. In entrambi i casi ne sono conseguiti improvvisi aumenti dei premi. Anche l’aumento dei premi a partire dal 1° gennaio 2023 riflette la pressione sulle riserve. Un’eventuale riduzione delle riserve va pertanto pianificata con la massima cura e in rigorosa ottemperanza alle disposizioni legali.

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