Cambio dell’ora: dannoso, utile o un buon compromesso?

L’ultima domenica di ottobre la Svizzera recupera l’ora che le era stata sottratta in primavera, prendendosi una sorta di risarcimento. Ma non si potrebbe semplicemente rinunciare al passaggio dall’ora legale a quella solare?

Perché tutto sommato può avere i suoi vantaggi

In origine il cambio dell’ora è stato introdotto per risparmiare energia, e in effetti un migliore utilizzo della luce diurna consente un certo risparmio di elettricità. Tuttavia, nei mesi di marzo, aprile e ottobre aumentano i consumi per il riscaldamento.

Il cambio dell’ora porta con sé soprattutto serate estive lunghe e luminose. Più tempo per dedicarsi alle attività del tempo libero e per fare il pieno di luce, che a sua volta ha un effetto positivo sui livelli di vitamina D e sulla psiche. Un aspetto spesso sottovalutato è il piacere delle mattine più fresche rispetto a quelle che si avrebbero con l’ora solare.

Forse non tutti riescono ad affrontare il cambio dell’ora senza problemi, ma di solito l’organismo si adatta nel giro di due settimane al massimo. Ciò che rimane, quindi, sono i benefici dell’ora legale, per ben sette mesi. L’idea di trovare buio sia la mattina, quando si va al lavoro, che la sera quando si rientra a casa non è propriamente allettante. Non sorprende quindi che l’ora legale sia in testa nei sondaggi.

Tuttavia è un dato di fatto che l’orario estivo permanente potrebbe avere un impatto negativo sulla salute e sul benessere nei mesi invernali, poiché vorrebbe dire alzarsi e iniziare la giornata lavorativa in pieno buio. Questo vale soprattutto per le persone più attive di sera, che hanno difficoltà ad alzarsi al mattino.

Cosa rende il cambio dell’ora così poco gradito

Avete già preparato le valigie? Tra poco l’intero Paese si trasferirà di nuovo dal continente africano alla regione alpina. In valigia mancano però le ore di sole e il fuso orario. In fondo, il cambio dell’ora non è altro che questo: in primavera si parte per il Marocco con un biglietto di ritorno per l’autunno.

Non tutti affrontano facilmente un viaggio a lunga distanza, e lo stesso vale per il cambio dell’ora. Tutta colpa dell’orologio biologico: quando le lancette vengono spostate in avanti di un’ora in primavera, il nostro orologio interno tende a rimanere indietro. Il risultato è il jet lag sociale, uno squilibrio tra il nostro orologio biologico e i ritmi dettati dalla società. Un fenomeno che bisognerebbe evitare il più possibile. Ma perché?

L’orologio biologico non solo regola il ritmo sonno-veglia, ma influenza anche i processi centrali dell’organismo, come la pressione sanguigna, il metabolismo, il rilascio di ormoni e persino l’attività del sistema immunitario. Il cambio dell’ora può causare uno scompenso generale, con effetti che si ripercuotono sulla salute e sul benessere.

La comunità scientifica è unanime: boccia il cambio dell’ora e promuove l’ora solare permanente. Infatti il nostro ritmo biologico non segue l’ora legale, bensì piuttosto l’ora solare, ovvero quella naturale.
14.10.2025 / 3-2025