È giusto frenare l’evoluzione dei costi sanitari tramite vincoli di budget?

Le «Misure di contenimento dei costi – Pacchetto 2» del Consiglio federale sono molto complesse. Fa discutere in particolare l’introduzione di un obiettivo di contenimento dei costi dell’AOMS. Tale proposta è stata quindi svincolata dal pacchetto e il relativo messaggio verrà approvato separatamente.

Pro

«Negli ultimi dieci anni l’onere dei premi della cassa malati è aumentato in media dal 10 al 14 per cento del reddito disponibile. Per questo l’Alleanza del Centro ha depositato l’«Iniziativa per un freno ai costi», allo scopo di arginare a lungo termine l’incremento dei costi sanitari. Oggi, infatti, rischiamo di dover ridurre il catalogo delle prestazioni per gli assicurati di base e di avere un sistema sanitario a più livelli nel quale solo le persone benestanti potranno permettersi terapie costose. L’obiettivo del freno ai costi è sfruttare le sinergie ed eliminare le inefficienze. Con i risparmi conseguiti potremo avere a disposizione anche in futuro risorse a sufficienza per garantire a tutti le prestazioni mediche necessarie. Già oggi si potrebbe risparmiare il 20 per cento dei costi sanitari senza rinunciare alla qualità.»

 

Stefan Müller-Altermatt
PPD/Alleanza del Centro, promotore dell’Iniziativa per un freno ai costi

Contro

«L’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie definisce le prestazioni mediche attualmente garantite a tutti gli assicurati, senza limitazioni. Con i vincoli di budget è possibile risparmiare sui costi solo riducendo le prestazioni: l’obiettivo, quindi, è limitare le prestazioni mediche erogate, costringendo i medici a negare delle cure. Le conseguenze di questa prassi, perciò, ricadrebbero interamente sui pazienti, in particolare su quelli che non possono permettersi un’assicurazione complementare. Come presidente della FMH non posso appoggiare misure di risparmio a spese dei pazienti. I vincoli di budget comportano un onere amministrativo enorme, impediscono di prendere decisioni terapeutiche personalizzate e limitano l’assistenza medica.»

 

Yvonne Gilli
presidente FMH, Federazione dei medici svizzeri