
La stagione dei pollini dura sempre più a lungo
Cosa si può fare per alleviare i sintomi del raffreddore da fieno?
In Svizzera, a causa del cambiamento climatico, la stagione dei pollini tende a iniziare sempre prima e dura da gennaio fino ad autunno inoltrato. Con alcuni accorgimenti, le persone allergiche possono alleviare in parte i sintomi.
La stagione del raffreddore da fieno di quest’anno è stata finora caratterizzata da elevate concentrazioni di pollini. santé24, il servizio di telemedicina di SWICA, ha registrato un numero straordinariamente elevato di persone colpite in modo pesante dal raffreddore da fieno. Il bel tempo e il forte vento che sono seguiti al lungo periodo di piogge in primavera, hanno praticamente fatto esplodere la stagione dei pollini. A causa della lunga fase di siccità, l’aria non è stata ripulita dai pollini per molto tempo.
Per questo motivo chi ha un’allergia ai pollini non può godersi tranquillamente l’estate. E questa non è purtroppo l’unica cattiva notizia per le persone allergiche: quest’anno i pollini sembrano avere un impatto più aggressivo sulle mucose e le vie respiratorie. Non è chiaro se ciò sia da attribuire al crescente inquinamento atmosferico o alle mucose ancora soggette agli effetti del Covid o di altri virus influenzali primaverili. Fortunatamente esistono dei mezzi per alleviare i sintomi o addirittura per guarire l’allergia.
Che cos’è esattamente un’allergia ai pollini?
L’allergia ai pollini, detta anche raffreddore da fieno, è la malattia allergica più frequente alle nostre latitudini. Le persone colpite manifestano una reazione di ipersensibilità verso una o più specie di pollini di determinati tipi di graminacee, alberi o erbe, una predisposizione che spesso è ereditaria. Il sistema immunitario reagisce contro le proteine del polline, che di per sé sono innocue. Inspirando o venendo a contatto diretto con il polline, nelle persone che soffrono di allergia viene rilasciata l’istamina e altre sostanze che provocano una reazione allergica della mucosa congiuntivale degli occhi e della mucosa nasale.
I tre principali gruppi che provocano le allergie ai pollini sono le graminacee, gli alberi quali il nocciolo, l’ontano, il frassino, la betulla, il carpino o la quercia, e le erbe quali l’artemisia e l’ambrosia. Per conoscere le stagioni dei vari pollini si possono consultare appositi calendari come le previsioni delle concentrazioni di pollini pubblicate dall’Ufficio federale di meteorologia e climatologia MeteoSvizzera.

Come insorge il raffreddore da fieno?
Prima che si sviluppi il raffreddore da fieno possono volerci degli anni. Per questo è piuttosto improbabile che si manifesti nei bambini con meno di due anni. A partire da questa età la sua frequenza aumenta progressivamente fino al raggiungimento dell’età adulta. Affinché la malattia si manifesti, l’organismo deve essersi prima sensibilizzato verso un allergene. Ciò accade nelle persone geneticamente predisposte quando sono ripetutamente esposte a un allergene, che penetra nelle vie respiratorie tramite l’inalazione. Con il passare del tempo, la quantità di allergene necessaria per lo sviluppo dei sintomi, spesso simili a quelli di un’infiammazione, si riduce sempre di più. Sostanze irritanti comuni come il fumo di sigarette, le polveri fini o i profumi possono ulteriormente aggravare le condizioni di salute. Al momento non è stato ancora indagato a fondo ciò che accade nel sistema immunitario con il raffreddore da fieno.
Come viene diagnosticata la malattia?
Per fare una diagnosi, di solito per il medico di famiglia è sufficiente la presenza di una tipica anamnesi e un breve controllo del naso e degli occhi. Talvolta però può essere opportuno eseguire speciali test ematici e cutanei per dimostrare la presenza di specifici anticorpi contro determinati allergeni. Questi test sono generalmente eseguiti da medici specialisti in allergologia e immunologia. Con il cosiddetto prick test si pone a contatto con la cute del braccio una goccia di soluzione standard contenente uno specifico allergene e se la cute reagisce con un arrossamento e la formazione di un pomfo si ha la prova della presenza di una sensibilizzazione a quell’allergene.
Come si cura il raffreddore da fieno?
Per trattare un’allergia ai pollini, a seconda dell’entità dei disturbi, si impiegano metodi differenti, che vanno dall’evitamento dell’allergene al trattamento farmacologico, fino all’immunoterapia allergene specifica (desensibilizzazione). I trattamenti locali con gocce per gli occhi, spray nasali o compresse rimangono quelli a cui si fa più comunemente ricorso. Una corretta terapia aiuta a prevenire un peggioramento dell’allergia, che può arrivare fino all’insorgenza dell’asma. L’unica terapia causale in caso di allergia ai pollini è l’immunoterapia allergene specifica. La procedura consiste nell’iniettare sottopelle o somministrare in forma di compresse o gocce sublinguali, per tre-cinque anni, gli allergeni dei pollini a dosi crescenti nei periodi privi di pollini, quindi in autunno/inverno. L’obiettivo è abituare lentamente il corpo all’allergene inducendo così una protezione immunologica che riduce ulteriori reazioni allergiche o addirittura le impedisce. Se l’immunoterapia funziona, i sintomi diminuiscono o si arriva addirittura a una loro completa remissione.
Consigli in caso di raffreddore da fieno
La Fondazione «aha! Centro Allergie Svizzera» ha raccolto sul suo sito alcuni semplici consigli e suggerimenti per alleviare i disturbi:
- Sapere quali pollini circolano nell’aria in quali periodi aiuta a evitarli. A tale scopo è utile consultare periodicamente il calendario dei pollini.
- Durante la stagione dei pollini si dovrebbe arieggiare solo in modo breve. Si può arieggiare più a lungo in periodi di pioggia prolungati o se le finestre sono provviste di schermi antipolline.
- Si dovrebbe passare l’aspirapolvere tutti i giorni. L’ideale è utilizzare un’aspirapolvere dotato di un filtro HEPA o un modello certificato senza filtro; inoltre, si dovrebbero pulire regolarmente tappeti e mobili.
- All’aperto è consigliabile indossare occhiali da sole, come pure utilizzare filtri nasali o mascherine chirurgiche.
- La sera si dovrebbero lavare i capelli per ridurre al minimo la presenza di pollini nel letto. Togliere assolutamente fuori dalla camera da letto gli abiti indossati all’esterno.
- Si può sciacquare mattino e sera il naso con spray all’acqua di mare o soluzione salina (fisiologica).
- Le attività del tempo libero andrebbero organizzate in base alla diffusione dei pollini e se la loro concentrazione è elevata optare preferibilmente per sport indoor, sport acquatici ecc.
- In presenza di reazioni crociate tra pollini e determinati alimenti, si dovrebbe rinunciare al consumo di tali alimenti.
- Il fumo (passivo e attivo) di sigaretta andrebbe evitato, dato che la costante irritazione delle vie respiratorie aumenta la sensibilità delle mucose.
Raffreddore da fieno: il sostegno di SWICA
Nella SWICA-Newsroom, durante la stagione dei pollini, viene pubblicato tutti i venerdì l’InfoPollini settimanale con una descrizione della situazione attuale. Per domande relative alle allergie ai pollini, le persone assicurate con SWICA possono avvalersi della consulenza di telemedicina gratuita di santé24 chiamando il numero +41 44 404 86 86. L’app medica BENECURA permette inoltre alle persone assicurate con SWICA di eseguire in presenza dei sintomi della malattia un SymptomCheck digitale e ricevere raccomandazioni su come procedere.