«Il piano della care manager ha funzionato»

All’improvviso il suo cuore cessa di battere. Per 15 minuti Gregor Kern lotta tra la vita e la morte, ma alla fine, grazie ai medici, ce la fa. Quei 15 minuti in stato di incoscienza hanno però lasciato il segno. Grazie al sostegno delle persone vicine e della care manager di SWICA, l’uomo riesce a tornare alla normalità.
L’infarto arriva come un fulmine a ciel sereno. Nell’estate 2021 Gregor Kern ha in programma una vacanza con un amico. Sono le nove di sera. L’uomo, che dirige progetti digitali presso un’azienda internazionale produttrice di macchinari, è ancora al lavoro. Si sente molto nervoso e preferisce rinunciare al viaggio. Così chiama il suo amico, che gli consiglia di misurare la pressione: il valore è decisamente troppo alto. Sua moglie lo accompagna in ospedale, e dopo soli tre minuti dall’arrivo in pronto soccorso Gregor Kern subisce un arresto cardiaco. I medici lo rianimano per una quindicina di minuti, strappandolo alla morte.
È sopravvissuto all’infart, e ora?
Gregor Kern non ha memoria di quei momenti. Tutto ciò che ricorda della sua degenza in ospedale sono i pazienti affetti da coronavirus in terapia intensiva, immagini che non riesce a dimenticare tanto facilmente. Una volta dimesso viene trasferito per la riabilitazione nella clinica Oberwaid, poco distante da dove abita. Lì riceve molte visite, tra cui quella di Denise Holzer, care manager di SWICA. «Ho visto che era motivato. La difficoltà è stata dargli un freno», afferma Denise Holzer ripensando alla sua prima impressione.
D’altro canto, Gregor Kern è un po’ scettico all’inizio. Teme che qualcuno possa prendere decisioni senza interpellarlo, mentre per lui è importante avere in mano le redini della situazione. Denise Holzer lo aiuta a superare questa paura. Quale passo successivo alla degenza in riabilitazione, concordano insieme un piano terapeutico ambulatoriale che comprende sedute di psicoterapia, fisioterapia, shiatsu, un corso di mindfulness e l’incontro con una neuropsicologa.
Ma elaborare un piano non basta: occorre anche metterlo in pratica e, se necessario, modificarlo. Anche in questo caso interviene Denise Holzer, che si occupa del coordinamento tra medici, terapisti e il paziente, assicurandosi che Gregor Kern riceva le terapie giuste al momento giusto, fino alla sua completa guarigione.
Il lavoro lo attende

Già prima del rientro al lavoro è chiaro che non si potrà continuare come prima. Le mansioni in azienda vengono ridistribuite. Gregor Kern può contare su persone di riferimento da contattare direttamente in caso di problemi e alle quali poter delegare la risoluzione di tali questioni. L’azienda gli garantisce inoltre che si dovrà occupare di un mercato in meno. Il datore di lavoro fa il possibile affinché il reinserimento proceda senza intoppi.

Dopo la riabilitazione, Gregor Kern riprende a lavorare con un orario ridotto. All’inizio riesce a concentrarsi solo per 15 minuti; in seguito va un po’ meglio, ma dodici ore di lavoro consecutive non sono più sostenibili. Ora gli servono delle pause. Non è poi così male, rivela compiaciuto: «Anche ai clienti piace staccare un po’ di tanto in tanto».

Oltre che di pause, l’uomo ha bisogno di tenere allenata la memoria. Inizia a tenere a mente numeri di telefono, impara a memoria le password delle carte carburante e le targhe delle auto e a volte guida senza usare il GPS. In generale cerca di non esagerare e di ascoltare il suo corpo. Anziché fissare cinque appuntamenti al giorno, si limita a uno o due, e al posto di fare trenta telefonate e scrivere cento e-mail al giorno, dà priorità a quelle importanti lasciando le altre al giorno successivo.

Nell’autunno 2022, durante una fiera nella Germania settentrionale, si rende conto di essere davvero rientrato nel mondo del lavoro. Riceve infatti molti riscontri incoraggianti, che ricambia volentieri: «Oggi, per me, dare feedback positivi agli altri è ancora più importante di prima.»

Ripensando a quanto gli è accaduto, Gregor Kern afferma: «SWICA ha svolto un lavoro eccezionale in quel periodo difficile. Ho apprezzato molto il fatto che qualcuno si occupasse di organizzare le terapie di cui avevo bisogno. Il piano della care manager ha funzionato.»

Nel frattempo Gregor Kern è tornato a lavorare al 100 per cento, e forse si gode un po’ più intensamente di prima i momenti che trascorre con la famiglia e gli amici.

 

 

16.05.2023 / attualità 2-2023

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