«Non ho bisogno di alcun apparecchio», «Io ci sento bene, sento giusto quello che devo sentire»: sono queste le affermazioni pronunciate spesso da alcuni dei nostri conoscenti più anziani con problemi di udito. E ovviamente siamo turbati quando notiamo che chi ci sta di fronte sorride amichevolmente se gli poniamo una domanda oppure risponde o interviene in modo vago e inadeguato durante una discussione. Non è una situazione facile, soprattutto se gli interessati rimuovono il problema.
Allo stadio iniziale, in particolare, molti non vogliono ammettere di avere una riduzione della capacità uditiva. La causa più comune è la degenerazione, con l’avanzare dell’età, delle cellule ciliate all’interno della coclea: i primi segnali si avvertono già tra i 40 e i 50 anni. Molto spesso coloro che soffrono di questo problema accusano le persone circostanti di parlare a voce troppo bassa o in maniera indistinta. In questo caso è importante cercare di affrontare il problema con la persona interessata, perché l’ipoacusia oltre a portare all’isolamento può influire sulle capacità cognitive e indurne un più rapido declino. Perciò è indispensabile intervenire al più presto con un apparecchio.
L'ipoacusia non compare solamente con l’avanzare dell’età, ma può essere causata anche da fattori esterni, come ad esempio un trauma acustico cronico, infezioni o tumori. In alcuni casi essa è congenita, dovuta spesso a infezioni virali o al consumo eccessivo di alcol della madre durante la gravidanza. Inoltre durante lo sviluppo del bambino possono verificarsi anomalie o malformazioni di determinati nervi dell'orecchio.